Come c’era da aspettarsi molti dei miei amici di sinistra hanno criticato la mia candidatura per il MoVimento 5 Stelle sostenendo che è una forza politica di destra. A loro si potrebbe rispondere in modo pragmatico: quali partiti sarebbero di sinistra? Quello della precarizzazione universale del lavoro, dei sussidi pubblici alle imprese, delle privatizzazioni, dell’uomo solo al comando che dispensa incarichi in base alla fedeltà personale? O forse quello formato dai difensori di alti principi pronti a tutti i compromessi tranne quello di cedere uno strapuntino di visibilità? Ma questi argomenti non servono a rispondere la questione di fondo: può una persona di sinistra impegnarsi nel MoVimento? Queste sono le mie riflessioni.
Definizione di Populismo
Il M5S non è un partito politico basato su una specifica visione della società, quindi non può avere alcuna connotazione ideale di partenza. E’ un movimento formatosi dal basso come reazione all’incapacità della politica di non solo di risolvere i tanti problemi del paese ma anche solo espellere i tanti suoi membri che usano incarichi pubblici per interesse personale.
Chi vuole rappresentare il M5S come un movimento populista e proto-fascista si affida ad un accostamento sia ai movimenti storici del primo ‘900 in Italia ed in Germania che a quelli più recenti, come l’UKIP in Gran Bretagna, il Front National in Francia, ecc. Ma questa rappresentazione si scontra con due problemi di fondo.
In primo luogo un movimento populista sfrutta la rabbia ed il malcontento della popolazione offrendo soluzioni apparentemente semplici e radicali (tipicamente un nazionalismo sfrenato) senza alcuna elaborazione operativa di come effettivamente vorrebbe operare una volta al potere.
La seconda caratteristica dei movimenti populisti è che sono sempre finalizzati a portare al potere ad un vertice carismatico che vuole il potere per se stesso ed opera mediante una struttura organizzativa selezionata in base alla fedeltà personale.
Natura del M5S
Il M5S non presenta nessuna di queste caratteristiche. Il Movimento costruisce al suo interno proposte operative di governo elaborando dal basso soluzioni ai problemi. Qualsiasi opinione si possa avere delle sue proposte sicuramente non c’è un’unica parola d’ordine su cui raccogliere il consenso, al di là della richiesta di onestà dei politici che, in tutto il mondo, è talmente ovvia da non dover essere neanche menzionata.
Inoltre, l’unica persona che potrebbe essere interpretata come un vertice carismatico, Beppe Grillo, ha sempre dichiarato che non avrebbe mai gestito in prima persona il potere, e continua mantenere fede a questo proposito. Infine, pur se con diversi scossoni, in generale la struttura organizzativa del Movimento, incluso il vertice, è selezionata dal basso e impossibilitata anche solo ad ambire ad una presa del potere nel Movimento a causa del vincolo di due mandati.
Non credo si possa quindi definire “di destra” il M5S, almeno nelle accezioni usate sopra. E’ piuttosto uno strumento con cui una popolazione di volontari si offre di supplire alla mancanza di una classe dirigente capace non solo di una buona amministrazione, o anche solo di rappresentarla.
Limiti del M5S
Si possono evidenziare molti limiti dovuti alla natura del Movimento. Come è noto agli studiosi di Politica Economica, le scelte di un aggregato di persone non dipendono solo dalle loro opinioni, ma anche da come viene misurato il consenso. Ad esempio, diversi sistemi di votazione possono produrre diversi risultati dallo stesso gruppo di votanti.
Inoltre, il Movimento nasce impregnato dallo scetticismo nei confronti di ogni autorità etica e intellettuale che ha assecondato le azioni della classe politica negli ultimi decenni. Di conseguenza non è strutturato per recepire proposte, anche se positive, se presentate dall’esterno ma può solo sostenere posizioni che vengono effettivamente avanzate alla sua base in modo convincente.
In conclusione, la mia opinione è che il M5S non è di destra né di sinistra, e se ne potrebbe fare a meno se ci fosse una classe politica anche solo moderatamente capace di fare il suo mestiere. La sua esistenza e le sue dimensioni sono il frutto del fallimento della politica italiana, che non può quindi sperare di sconfiggere il Movimento restando attaccata alle persone ed ai metodi usati finora.
La Sinistra ed il M5S
Per un elettore di sinistra la questione fondamentale non dovrebbe essere giudicare la natura ideologica del Movimento, ma se è in grado di condurre politiche in accordo con le sue posizioni. Da quanto detto credo si possa rispondere positivamente, ma solo se si verificano alcune condizioni.
Il Movimento elabora ed, eventualmente, sostiene solo posizioni che vengono adeguatamente presentate al suo interno. Come sostenitore di politiche di sinistra credo sia quindi necessario portare i miei argomenti dentro il Movimento per convincere gli attivisti e, in generale, i cittadini della loro validità e non a causa di una superiorità intellettuale o tradizione storica, ormai abbondantemente compromesse, ma con l’umiltà dell’impegno e la disponibilità al confronto.