Ieri ho partecipato ad un incontro tra i candidati consiglieri e le associazioni del mondo LGBT+. All’incontro hanno partecipato, oltre a Roberta Lombardi, molti candidati consiglieri che si sono impegnati per costruire il programma e c’è stato un bel confronto sui problemi concreti che riguardano queste comunità, e sono contento di aver riscontrato una quasi totale convergenza. Ho partecipato più come cittadino che come candidato non avendo competenze specifiche per fornire contributi utili se non il mio deciso impegno a combattere l’omofobia. Credo che questo impegno sia necessario per almeno due motivi.
In primo luogo la lotta contro la persecuzione fisica e psicologica di un cittadino, specialmente se in condizioni di debolezza come i giovani o gli immigrati, deve essere il principio fondante di ogni sistema democratico: una società non può definirsi democratica se permette a qualcuno dei suoi membri di usare violenza su altri. Ma oltre a questo elementare e fondamentale aspetto ne esiste anche un’altro che riguarda il benessere collettivo.
Una società diventa e rimane prospera se riesce a soddisfare i bisogni materiali e non materiali dei suoi componenti in tutte le possibili condizioni esterne. Affinché sia possibile raggiungere questo risultato è necessaria la presenza della maggior diversità possibile di prospettive, capacità, esperienze e competenze. Una società formata da individui perfettamente identici come i soldati di un plotone è destinata a fallire non appena le condizioni esterne pongono una sfida diversa da quelle per cui si era preparata. Senza diversità non c’è adattamento ed evoluzione, non si possono trovare soluzioni innovative e creative, e quindi, nel tempo, non può esserci prosperità ma solo declino e, infine, estinzione.
Oltre ad un obbligo morale fondamentale nei confronti dei cittadini direttamente coinvolti, l’obiettivo di estirpare dalla società non solo la violenza, ma anche solo i sentimenti di diffidenza verso chi è percepito come diverso è un obiettivo vitale per l’intera comunità. La ricchezza materiale e non materiale si può produrre e mantenere solo convincendo tutti i cittadini che la presenza di diversità è fonte di arricchimento e nuove opportunità per tutta la società, non una minaccia da temere e combattere.