Anche senza aspettare i risultati delle indagini su chi siano i colpevoli della tragedia secondo la giustizia, il crollo del ponte affidato alla gestione di una azienda dai profitti stratosferici dimostra che il sistema di appaltare al privato servizi pubblici non può funzionare per qualsiasi tipo di attività. Finora si sapeva solo che la gestione privata delle autostrade era enormemente costosa per la collettività, ricordandoci che pagare meno tasse non è sempre conveniente se sei costretto a pagare di più per servizi essenziali. Ora sappiamo anche che la qualità del servizio fornito non è in grado di evitare tragedie come quelle di Genova.
Questa terribile tragedia di Genova offre la possibilità di mostrare la vera natura delle forze politiche, al netto delle strategie di comunicazione studiate a tavolino. Si tratta infatti di un evento di proporzioni tali che trascende le divisioni ideologiche e che deve trovare una risposta collettiva basata sul contributo di tutte le forze politiche e culturali del paese. Già ora è possibile trarne alcune indicazioni.
1) Ricordando che Salvini votò a favore delle norme che hanno favorito il “sistema Benetton”, il PD mette a segno la sua prima vera azione da partito di opposizione. Ci ricorda che la Lega non è esattamente una forza politica nuova che aspira incarnare la voglia di cambiamento . E’, al contrario, il partito più vecchio ancora presente in parlamento, ed è direttamente responsabile del periodo di saccheggio delle risorse nazionali compiuto dall’alleanza con Forza Italia, alleanza programmatica ed elettorale tuttora esistente e mai sconfessata.
2) Le forze di sinistra, in parlamento e fuori, devono capire che non possono limitarsi a denunciare gli errori, veri o presunti, delle forze di governo. Al contrario, devono impegnarsi in un’opposizione costruttiva, che offra soluzioni concrete e praticabili ai tanti problemi che affliggono il paese e di cui esse stesse sono in buona parte responsabili: il “sistema Benetton” ha prosperato anche con i governi di centro-sinistra. Se la sinistra è realmente convinta della propria superiorità culturale non deve limitarsi ad irridere i propri avversari per le loro modalità comunicative, ma deve avanzare proposte sfidando il governo ad accoglierle o idearne di migliori.
3) L’esigenza di garantire un governo al paese non deve far dimenticare al Movimento 5 Stelle che la Lega ha ricevuto la metà dei suoi voti e che i suoi rappresentanti, a partire da Salvini, hanno enormi responsabilità di quanto accaduto in passato. Passata la sbornia elettorale e post-elettorale è arrivato il tempo di governare con azioni concrete, studiando i dossier, ascoltando esperti, progettando strategie coerenti di lungo periodo. Si può combattere la guerra della propaganda sui social, ma per governare servono competenze e strategie, non tweet e post ad affetto.